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Ri-pensare la montagna

RIPENSARE LA MONTAGNA: saperi locali nel web 3.0

La conclusione di un ciclo di progettazione è sempre un momento di apertura verso l'esterno e di valutazione dell'esperienza compiuta, tanto più se il progetto è finanziato dall'Unione Europea e finalizzato alla sua esportabilità in altri contesti regionali. Se si aggiunge a ciò la considerazione che la nostra esperienza è caratterizzata da una forte spinta alla sperimentazione, allora l'esigenza di un confronto pubblico diventa inderogabile da parte del gruppo di lavoro della Regione Veneto.

Da qui l'idea di un convegno a conclusione dei lavori del Progetto SUSPLAN (www.susplan.info), sviluppato attraverso la costruzione di una base di conoscenza (www.comelicopedia.net) condivisa in rete e dedicata al tema dello sviluppo sostenibile dell'area montana del Comelico-Sappada nel Nord bellunese.

Nella base è stata inserita una considerevole quantità di testi provenienti da varie fonti di conoscenza ora disponibili (documenti ufficiali, pareri di esperti, rapporti di ricerca) ed, inoltre, sono stati predisposti gli strumenti di supporto sia per una consultazione consapevole dei contenuti ricercati, che per una partecipazione mirata all'ampliamento e arricchimento dei medesimi. Sotto questo aspetto l'esperimento portato avanti dal gruppo di lavoro si inserisce pienamente nelle tecnologie del web 3.0 in cui la semantica garantisce l'assoluta trasparenza dell'informazione, mentre la rete ne consente la piena fruibilità di consultazione e di interattività.

Il Comelico-Sappada dispone ora di uno strumento unico nel suo genere, finalizzato alla modellazione delle politiche per la montagna, nel contesto tipico di una rete sociale aperta alla cittadinanza e non solo. Questa situazione impone di aprire la discussione su come utilizzare questo strumento nei processi decisionali e per l'e-governance in una situazione, come quella montana, che necessita di approcci decisamente inediti. Il tema è, quindi, quello di un tipo di conoscenza che sia, allo stesso tempo, socialmente condivisa e rivolta all'innovazione, senza la quale non vi può essere sviluppo sostenibile. La condivisione presuppone l'attivazione di strumenti che permettano di promuovere nelle e tra le persone processi di apprendimento, scambio e comprensione a fronte di interrogativi posti dalle problematiche dello sviluppo. L'innovazione è rivolta, da una parte, ai contenuti, e quindi ai saperi, dall'altra alle forme attraverso le quali si possono assumere decisioni. Appare sempre più chiaro che contenuti nuovi non possono essere veicolati da forme obsolete. In questo gioco tra contenuti e forme, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione ricoprono un ruolo sicuramente rilevante.

Nel convegno saranno affrontati questi problemi: capire quale può essere il contributo delle nuove tecnologie nell'esplorare opzioni che siano fortemente innovative e foriere di uno sviluppo sostenibile per la montagna, nonché affrontare le proposte di innovazione delle policy.

SACRICA IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

La storica salita al Sass de Mura

Venerdì 13 Aprile alle ore 21 in Birreria a Pedavena il documentario che racconta la prima salita

Le Guide Alpine del Feltrino e quelle del Primiero protagoniste di un documentario che racconta la prima salita al Sass de Mura, una delle cime che indicano il confine tra Veneto e Trentino.

La storia, che risale a 130 anni fa, racconta di una scalata, effettuata da due Guide Alpine, una bellunese e una trentina con un cliente austriaco, che assunse l’importanza e i connotati dell’impresa fino ad appassionare il mondo alpinistico internazionale dell’epoca.

Per le difficoltà superate e per le modalità che ne hanno caratterizzato lo svolgimento. Era la prima volta che una Guida Alpina bellunese, e quindi italiana, e una Guida Alpina trentina, e quindi residente nell’Impero austro-ungarico, scalavano insieme una montagna. La Guida bellunese si chiamava Luigi Cesaletti di San Vito di Cadore e la Guida trentina si chiamava Mariano Bernardin di Sagron Mis. Erano stati assoldati dall’alpinista austriaco Demeter Diamantidi per conquistare la vetta del Sass de Mura. E così è stato. Era il 23 agosto 1881. La storica salita, rivissuta dalle Guide Alpine del Feltrino e da quelle di San Martino di Castrozza e del Primiero, è diventata un documentario che sarà presentato venerdì 13 aprile alle ore 21 nell’auditorium della Birreria Pedavena.

Protagonisti della serata sono le Guide Alpine del Feltrino e del Primiero ma anche Ginetta e Daniele Castellaz, gestori del Rifugio Boz che si trova ai piedi del Sass, che hanno avuto un ruolo importante nella realizzazione della bella iniziativa. E protagonista sarà anche la Guida Emerita Enrico Bertoldin, gran conoscitore delle Alpi Feltrine, al quale sarà conferito un riconoscimento speciale.

 

Serata di immagini, commenti, testimonianze e canti eseguiti dal Coro Oio.

Redazione Le Dolomiti Bellunesi

www.ledolomitibellunesi.it


Umili in montagna: soldati, pastori e sherpa

CASTION Tre serate a tema dal 12 al 26 aprile organizzate dalla Pro loco con il Cai e il Ctg. Inizia Antonella Fornari

Tre serate organizzate dalla Pro Loco di Castion con la sezione del Cai di Belluno e il Ctg dedicate all’umiltà del vivere la montagna.

Aprirà la rassegna giovedì 12 aprile alle 21 nel Teatro San Gaetano a Castion, Antonella Fornari, alpinista e membro accademico del Gruppo italiano Scrittori di montagna, con un racconto ispirato dal suo ultimo libro “Rumore appena visibile di scarpe chiodate”, semifinalista al Premio Cortina d’Ampezzo 2011 e premio del Cinema Film Festival dell’Appennino.

I 3500 chilometri di strade camionabili e i circa 1700 di strade ferrate sono il frutto di un’immane fatica che ha coinvolto semplici soldati italiani. Il fascino dei panorami che si offrono a coloro che percorrono il Sentiero Bonacossa sui Cadini di Misurina acquisterà un valore particolare se ci si ricorderà che è stato scavato a mano dai nostri soldati.

L'antropologa Valentina De Marchi, protagonista della seconda serata in programma giovedì 19 aprile a Castoi nella sala del Cs Val Cicogna alle 20, conosce e sa raccontare il mondo dei pastori transumanti del Triveneto caratterizzato da un forte senso di identità e da una quotidiana fame d’erba. Grazie ad una lunga permanenza nel Kyrgyzstan porterà lo sguardo sugli altipiani del Thien Shan per scoprire anche la cultura nomade degli umili pastori di un mondo diverso.Durante la serata sarà possibile gustare, prenotando al 348/3609760, un capretto.

Chiuderà la rassegna, il 26 aprile a Cirvoi nella Sala della Cooperativa alle 21, il racconto del trekking intorno al Manaslu organizzato nel 2011 dalla Sezione “Francesco Terribile” del Cai di Belluno. Daniela Mangiola, operatore naturalistico e culturale, guiderà lo sguardo dello spettatore sugli affascinanti ambienti naturali attraversati, sui segni di una cultura antica, sui volti gentili della popolazione e sugli allegri sorrisi dei bambini, ma scruterà anche i piedi scalzi o mal coperti dei portatori nepalesi che sopportano fatiche inimmaginabili.

La serata è dedicata al progetto Rarahil Memorial School di Fausto De Stefani per la realizzazione di un ambulatorio medico dedicato all’accademico Giuliano De Marchi a Kirtipur.

Info: 348 3609763.

Giovedì 1 marzo a Valle di Cadore la presentazione del libro di Stefano Vietina “Storie di uomini e imprese che fanno vivere la montagna”

Un agricoltore, un gestore di un rifugio e un imprenditore nel campo dell’high tech: saranno loro a spiegare come si può creare economia nelle aree di montagna, sposando tradizione e innovazione, nonostante le innegabili difficoltà legate all’ambiente.

Sono tre fra i tanti personaggi che hanno raccolto a modo loro questa sfida, e la stanno portando avanti con grande determinazione: e racconteranno dal vivo la loro esperienza, giovedì 1 marzo 2012, alle 20.30 in sala consiliare del Municipio di Valle di Cadore, invitati dal Sindaco, Bruno Savaris, e da Marinella Piazza della Pro Loco di Valle. Sono Matteo De Coppi, che a Vigo di Cadore dal 2005 coltiva 12 ettari di campi a frumento, mais, e ortaggi vari; Paolo De Lorenzo, che da oltre quindici anni gestisce il Rifugio Padova sopra Domegge di Cadore, e Thomas Patreider, che a Cima Gogna, nel Comune di Auronzo, produce robot per l’automazione industriale.

Lo spunto per questo incontro è offerto dalla presentazione del libro “Storie di uomini e imprese che fanno vivere la montagna” di Stefano Vietina, (edizioni Arco, pagg. 238, euro 10,00), che contiene queste 3 storie insieme ad altre 42 avventure imprenditoriali pubblicate dal Corriere delle Alpi nel corso di un anno: dai grandi imprenditori affermati nel mondo, come Senfter o De Rigo, alle piccole o piccolissime imprese di nicchia, di cui è costellato il nostro territorio, con un occhio di riguardo per le valli del Comelico e del Cadore.

“Tanta vitalità e tanto orgoglio, per molti versi inaspettati, meritavano di essere messi sotto i riflettori ed ho deciso di scriverne – spiega Stefano Vietina – nella convinzione che anche raccontarsi aiuti a fare e che gli esempi siano sempre importanti, soprattutto per i giovani”. Una serata che intende offrire dunque proprio ai giovani gli spunti e le motivazioni per raccogliere la sfida di vivere, e far vivere, la montagna.

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Marcia del silenzio, per una montagna libera dai rumori.

DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012 "MARCIA DEL SILENZIO" Per una montagna libera dai rumori.

Alpinisti ed Ambientalisti in difesa delle Dolomiti, Patrimonio naturale dell'Umanità.

Partecipate alla "MARCIA DEL SILENZIO" raduno nazionale per chiedere che la montagna sia liberata dalle motoslitte per mezzo di una regolamentazione nazionale dei mezzi a motore nei boschie alle alte quote.

Mountain Wilderness e CIPRA Italia organizzano, assieme a WWF, CAI, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Lipu Pedemontana Veneta, Lipu Veneto, ecc, un'uscita a piedi, eventualmente con le racchette da neve e sci da scialpinismo, al rifugio Auronzo, con vista sulle stupende Tre Cime di Lavaredo.

Il ritrovo si tiene al parcheggio del lago di Misurina alle ore 9.00.

Partenza per il rifugio Auronzo alle ore 9.30.

Arrivo al rifugio ore 11-11.30 circa. E' necessario avere il pasto al sacco.

Alle ore 12.00 conferenza con i portavoce delle associazioni partecipanti.

Rientro al parcheggio per fare ritorno a casa non oltre le ore 16.00

Chi non le ha mai incontrate d'inverno in montagna? Se siete fortunati le trovate sulle piste a loro destinate dalle amministrazioni locali, altrimenti potreste diventare involontari protagonisti di evoluzioni motorizzate sulla neve intorno a voi. Rumore, invasione di spazi liberi, disturbo alla fauna selvatica, e tanto, tanto smog degli scarichi diffusa nei boschi, lungo strade e mulattiere, nel cuore dei vasti pascoli alpini.

Abbiamo chiesto ripetutamente la loro regolamentazione e l'inserimento di questi veicoli nel Codice della Strada ed alcune restrizioni dell'uso negli ambienti naturali. Ad ogni rinnovo di Governo questa proposta è stata ri-presentata, ma nel frattempo... il Codice della Strada è stato modificato più volte, ma le motoslitte continuano a scivolare sulla neve come pericolosi fantasmi! E ad incidere nella sacralità delle montagne, nel nostro diritto a godere del silenzio e di quanto la natura ci offre: il cinguettio di tanti uccelli, la comparsa del capriolo, la pazza corsa di un branco di camosci...

Emozioni queste tutte perdute laddove il motore si impone.

Invitate amici, conoscenti, quanti amano la montagna sobria e silenziosa. Insieme faremo questa gita per dimostrare che c'è ancora chi verso la montagna vive amore e ne sa cogliere aspetti e sensazioni sempre nuove. Saliremo dal lago d'Antorno per prendere poi il sentiero CAI 101.

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