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TEST12

Abruzzo
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TEST12
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Le indicazioni riportate negli articoli sono indicative e soggette a cambiamenti dovuti alla natura stessa della montagna. Dato il rischio intrinseco nella pratica di alcune attività trattate, ViviDolomiti.it non si assume nessuna responsabilità per l'utilizzo del materiale pubblicato o divulgato.

test11

Abruzzo
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Vivi Dolomiti al Rifugio Semenza!

Veneto
0001-01-01
Silvia
Vivi Dolomiti al Rifugio Semenza!
N/A
Alpago
Da Colindes (Tambre) seguendo le indicazioni
1160
Turistica
900
3 ore
16
Bella
N/A
N/A
N/A
Rifugio Semenza
N/A
Primavera
N/A
http://connect.garmin.com/activity/194916488


Le indicazioni riportate negli articoli sono indicative e soggette a cambiamenti dovuti alla natura stessa della montagna. Dato il rischio intrinseco nella pratica di alcune attività trattate, ViviDolomiti.it non si assume nessuna responsabilità per l'utilizzo del materiale pubblicato o divulgato.

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Piz de Sagron

Veneto
2012-06-20
Fre
Piz de Sagron
Segnavia C.A.I. numero 806
Cimonega
Da Belluno: dirigersi verso Santa Giustina. Qui girare a destra seguendo le indicazioni per Cesiomaggiore, quindi Toschian.
Da Feltre: seguire le indicazioni per Villabruna, quindi Soranzen e Toschian.

Da Toschian i cartelli marroni indicano la Val Canzoi. Percorrerla tutta in automobile (5-6 km) fino alla fine della strada, ossia fino all’Albergo Alpino Boz (660m). Qui si parcheggia l’auto.
660m
Escursione Per Esperti
Circa 1.900m
7-9 ore
N/A
Bella
sud
N/A
Piz de Sagron (2.486m).
Si tratta della seconda cima più alta del gruppo del Cimonega dopo il Sass de Mura (2.547m).
La parete settentrionale del Piz de Sagron incombe sul paese omonimo, con una caratteristica ed ardita cuspide sommitale molto riconoscibile e selvaggia.
Bivacco Feltre-Bodo (1930 m), a circa ¾ del percorso in salita. Molto ben conservato, è costituito da una doppia costruzione in lamiera rossa, in località Pian della Regina. Conta di ben 15 posti letto e molto altro spazio per ricovero di emergenza, tavoli e panche. Non c’è la stufa. Sempre aperto, incustodito. Acqua a pochi metri in direzione nord.
N/A
Estate
SALITA

Dal parcheggio si risale una rampa sterrata che parte da un tornante d’asfalto che porta in 2 minuti al lago artificiale della Stua. Si costeggia tutto il lago sulla sponda idrografica dx (segnavia C.A.I. numero 806). Alla fine del lago inizia la vera salita. Dopo 5 minuti prendere il bivio sulla sx per il bivacco Feltre-Bodo, abbandonando la strada principale che porterebbe ai Piani Eterni.
Dopo altri 5 minuti, ad un altro bivio mantenersi sulla sx e attraversare il torrente (indicazioni per Al Frassen). Si sale nella faggeta, incontrando e attraversando stupende marmitte di evorsione e cascatelle del torrente Caorame.

Da qui in poi sempre dritti per circa 2h e 45’ fino alla stupenda conca di Casera Cimonega. A sx si osserva il torrente che scorre su interessante valle tettonica. Di rilievo anche la geomorfologia di sovraescavazione del circo glaciale di Cimonega, con il caratteristico cambio di pendenza ai margini della conca.

Dalla conca di Cimonega puntare verso nord, sempre su buon sentiero e risalire per altri 200m di dislivello fino al bivio con il sentiero 801. Qui svoltare a dx. Dopo altri 40m di dislivello con passaggi su facili roccette e magnifiche cascate si giunge al bivacco Feltre-Bodo (1.930m). Interessante torbiera in direzione nord, su conca glaciale.
Fin qui acqua sempre disponibile, frequente ed abbondante.

Dal bivacco si sale verso nord per 2 minuti lungo il sentiero che conduce alla forcella del Leone.
Giunti in prossimità di alcune roccette, nel punto più depresso della valletta, piegare decisamente a dx (tracce, ometti e bolli verdi con scritto “Piz”).

Si rimonta su un vasto pianoro avanzando tra i frequenti ometti e segnavia di colore verde e rosso, tra pietraie e splendide vaschette carsiche. Attenzione in caso di nebbia, possibile perdita di orientamento. Quassù chi scrive ha visto una volpe, avvistamento abbastanza insolito per una pietraia a oltre 2.000m di quota.

Si prosegue superando sulla destra il Vomere, caratteristica formazione rocciosa a scudo, per giungere tra tracce di sentiero sull’ampio altipiano sotto il Piz de Sagron (segni verdi e ometti sempre presenti; circa 45’ dal bivacco). Avanzare in silenzio per godere dell’eventuale presenza della coturnice.

Giunti sotto la mole sommitale del Piz de Sagron, si scorge l’attacco su una paretina allo sbocco di un canale (stillicidio d’acqua). Il tratto più difficile della salita consiste in 4m di II grado, da affrontare subito. Essendo la paretina sopra un comodo pendio di erba e ghiaie, non vi sono problemi di esposizione.
Si seguono quindi gli ometti e i segni verdi di vernice tra tracce di sentiero e sfasciumi piegando sempre a sx nel senso della salita, fino ad arrivare ad una comoda cengia. Giunti alla cengia, la si percorre verso dx, attraversando il versante meridionale, con parete incombente sopra la testa (consigliato il casco). La cengia presenta tratti di I e I+, e un’esposizione abbastanza contenuta.
Da un aereo pulpito (grosso ometto) si piega decisamente a sx rimontando il filo dello spigolo in versante est, con passaggi di I+, e arrivando quindi velocemente in vetta.
Libro di cima assente a maggio 2012.

Fin qui dal parcheggio sono richieste circa 5h e 30’ complessive. Non è necessaria la dotazione alpinistica (tranne il casco ) per chi dispone di un minimo di confidenza con l’esposizione e dei rudimenti dell’arrampicata.
Dislivello totale in salita 1.900 m circa.


DISCESA

Si segue a ritroso la via di salita fino al bivio pochi minuti sotto il bivacco Feltre-Bodo. Qui, se le energie lo consentono, conviene concludere in bellezza andando ad attraversare tutta l’alta testata della val D’Alvis (sentiero 801, Alta Via numero 2), doppiando il Col dei Bechi in una piacevole traversata sotto la parete sud del Sass de Mura su buon sentiero tra vari saliscendi (da aggiungere complessivamente circa altri 200m di dislivello in salita).

Si giunge infine al Passo di Neva (vista dall’alto sull’alpe di Neva e rifugio Boz), quindi in breve, tenendo quasi il filo della cresta su versante sud est e senza ulteriore salita, al passo Alvis.
Da qui lunga discesa su comodo sentiero fino a Malga Alvis (segnavia 811), quindi ancora discesa mirando al lontano lago de La Stua su sentiero sempre più largo. Da qui in breve rientro all’auto.
N/A


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Torri Postegae

Friuli - Venezia Giulia
2012-06-08
Loris
Torri Postegae
N/A
Pramaggiore
Val Cimoliana - Pian Meluzzo
1170 m
N/A
totale 1200 m
7 ore
N/A
Per amanti del genere
est
N/A
Torre Postegae Nord e Torre di Mezzo
Rifugio Pordenone
N/A
Estate
Dal Pian Meluzzo per carrareccia seguire la Val Meluzzo e successivamente imboccare in direzione Sud la Val Postegae. Dopo circa cinquecento metri attraversare il torrente (ometti) e salire per il bosco. Dopo un tratto più ripido si arriva ad una spianata dove cerano le casere Postegae basse 1421 m. Si sale il ripido bosco per la linea di massima pendenza. Dove la vegetazione si fa più intricata ci teniamo più sulla destra e per tracce di camosci sbuchiamo sul circo ghiaioso sotto le pareti delle Torri Postegae. Risalire il lungo ghiaione fin sotto la verticale della Torre Centrale (2000 m. circa). A questo punto seguire una bellissima e panoramica cengia che da sinistra a destra taglia completamente la parete terminando alla forc. tra le due torri. (non seguire le indicazioni errate della guida Berti che dice di salire alla forcella per canalone perchè impraticabile). Dalla forcella per salire alla torre Nord prendere un evidente e stretto camino e successivamente piegando a destra per una breve parete di rocce rotte e friabili si è in cima (2295 m). Panorama grandioso davanti a noi appaiono schierati i Monfalconi, gli Spalti di Toro con il famoso Campanile di Val Montanaia e più a sinistra l'imponente gruppo della Cima dei Preti. Dalla parte opposta risalta il bastione del Pramaggiore con molte altre cime di rilievo che le fanno da corona.
Ritornati alla forcella attacchiamo dalla parte opposta la Torre di mezzo. Arrampichiamo con attenzione per camini, terrazze detritiche e una cresta instabile fino alla nostra panoramica cima (2230m). Salita priva di segalazioni, niente ometti o tracce di precedenti salite. Difficoltà di secondo grado esposto e friabile ma in un'ambiente incontaminato e allo stato naturale.
N/A


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Anello del Mut

Veneto
2012-04-19
Davide
Anello del Mut
N/A
Nevegal
Ristorante Nogherazza, Castion. Parcheggiate al Campo da mini golf
430m
Turistica
550m
2:30
11,57
Bella
N/A
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Sentiero poco conosciuto per gli amanti della zona del Nevegal.
Dalla Nogherazza, arrivare a Sossai per la strada principale, dopo di che prendere la strada bianca anche detta "Calmada" che porta in Nevegal... al primo bivio prendere sulla destra. La strada si fa poi sentiero in mezzo al bosco, fino a raggiungere una cascatella... risalendo ancora si ritorna sulla Calmada.
Prima dell'ultimo tornante che porta sulla strada principale del Nevegal in zona pian longhi, girare a destra in un bel sentiero in mezzo al bosco... continualre sul sentiero, con una serie di sali e scendi molto bello e corribile! ... ad un certo punto si arriva ad una radura, da li bisogna cercare dei segni gialli e rossi (indicazioni per la Monaco-Venezia) sugli alberi, molto visibili. Seguendo i segni si raggiunge una strada sterrata che ci riporta sulla strada principale del Nevegal al tornante del Cristo.
Scendendo, dal tornante, imboccare un sentiero sulla destra appena dopo il guardrail che scende fino alla chiesetta di San Mamante. Tagliando un'altra volta la strada principale, andiamo a prendere un sentiero sulla sinistra scendendo che ci porta attraverso i prati fino al campo da minigolf della Nogherazza.
N/A


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traversata del Serva

Veneto
2010-10-23
Silvia
traversata del Serva
N/A
Monte Serva
Polpet -Ponte nelle Alpi
408
Escursione Per Esperti
1350
6:00
N/A
Per amanti del genere
sud
N/A
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N/A
N/A
Autunno
Si parte da polpet e il primo tratto è facile, si sale alla famosa chiesetta di Sant'Andrea. Arrivati qui si prosegue seguendo le indicazioni fino ad un prato molto panoramico. Da questo punto in poi comincia l'esplorazione: ci si deve tenere sulla destra (guardando la cima) e non farsi tentare dal sentiero che invece devia verso sinistra. Da questo punto il sentiero non è segnato e a tratti ce lo si deve un po "inventare". La direzione a cui puntare è il cosiddetto Cimitero delle Pecore, al quale si arriva dopo aver percorso alcuni tratti molto esposti su lopa e boschi, con dei salti che possono davvero impressionare.
Una volta superato tutti i valloni si arriva nel punto più alto (1500 m) e da qua inizia la discesa.
Ci si ricongiunge al sentiero panoramico che porta alla casera del Serva e lo si percorre al contrario fino poco prima del Cargador, dove si nota un sentiero sulla sinistra che scende con l'indicazione per San Liberale. Preso questo sentiero lo si percorre tutto fino alla strada sterrata che condurrà, finalmente, alla meta: Sala.

Un giro, impegnativo per la lunghezza e perchè non segnato... ma forse anche per questo molto entusiasmante!
http://connect.garmin.com/activity/123791592


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